L'Aguille du Midi, 3842 m. |
All'alba in paese il cielo è grigio ma alto. In Place Balmat incontro i miei compagni di cordata e Sandy che ci guida e, baldanzosi, ci avviamo alla funivia per l'Aguille du Midi.
È la speranza di poterci incamminare sui ghiacci perenni tra picchi maestosi che ci rende baldanzosi. E che il tempo sia clemente.
È una volata su verso i 3800 metri dell'Aguille du Midi. Mentre ci avviciniamo scruto la roccia sommitale alla ricerca di una via. Non me ne intendo per niente di arrampicata in roccia, ma è il mio pensiero spontaneo al cospetto di ogni montagna: come potrei salire?
Traccio la mia linea ideale e non mi è facile, la parete è liscia e verticale, dovrei trovare delle fenditure per infilarci dita, scarponi e chiodi.
Il ghiacciaio della Vallée Blanche |
Ma ci avviamo sul ghiacciaio, giù lungo le pendici scoscese dell'Aguille.
Discesa dall'arrivo della funivia dell'Aguille du Midi |
Sandy è tranquillo: ""Si può, andiamo avanti, su, partite!"
"Andiamo a vedere da vicino" penso io tra me perché la neve tiene e avvinghia le punte dei ramponi e poi esclamo: "Per me si va" e questo basta a calmare il dubbioso. Boh?
Scendendo sulla Vallée Blanche |
sono proprio lì, in una vallata magnifica di colline e picchi innevati, onde ghiacciate solo apparentemente statiche, crescono e si abbassano quasi sempre lentamente come le dune del deserto, talvolta in un baleno caotico.
Esce a tratti il sole sulle punte delle Grandes Jorasses, mentre il Dente del Gigante resta nelle nubi.
Scendiamo nella valle dirigendoci verso Punta Lachenal. Altre cordate si spandono sul ghiacciaio, alcuni sciatori puntano qualche cima.
Si passa dal freddo al caldo intenso quando il sole di
inizio luglio asciuga le nubi. Allora vorrei mettermi in maglietta, ma dura
poco e ritorna il freddo con un po' di neve.
Avanziamo verso il Mont Blanc du Tacul. Da qui sembra mansueto, ma i grossi seracchi nemmeno a metà altezza ne confermano la fama.
Avanziamo verso il Mont Blanc du Tacul. Da qui sembra mansueto, ma i grossi seracchi nemmeno a metà altezza ne confermano la fama.
Noi continuiamo nella valle, nessuna fatica in piano,
così tanto da ammirare nonostante le nubi che a tratti calano, niente a cui
pensare. Respirare.
Ma presto ci ritroviamo ancora avvolti nel biancore. Sandy
ci ferma: "Torniamo indietro!"
Quando arriviamo alla base della cresta dei Cosmiques
il cielo è per un poco sereno. Saliamo al rifugio e da lì dò un'occhiata alla
cresta che mi piacerebbe attraversare. Ne sarei capace? Prima o poi chiederò
consiglio.
Il rifugio dei Cosmiques |
Dal Rifugio dei Cosmiques torniamo quindi in valle e
poi, sotto una folata di neve, risaliamo il pendio fino alla funivia
dell'Aguille du Midi.
Risalendo verso l'Aguille du Midi |
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