L'arte ha la
scopo di trasmettere un messaggio, di sorprendere. Di provocare e di suscitare
emozioni, piacevoli o sgradevoli che siano.
L'opera d'arte deve fermare il mio sguardo e ammaliarmi, tacitare ogni
pensiero e farmi fluttuare in una sensazione di benessere, appagamento,
meraviglia e piacere. Così bellezza mi circonda e bellezza mi sostiene,
rianimata in me per risonanza.
Stupenda la Biennale di Venezia, come idea. Mi ha intrattenuta parecchio e
affascinata poco.
Con la mia sensibilità ingenua dico che i suoi artisti o non hanno niente
da esprimere o non sanno farlo.
Sì, ignoranza può condurre
ad arroganza, ma non sentenzio, solo constato ed esprimo una personale opinione.
Tanti messaggi da voler trasmettere: sulla guerra, l'immigrazione,
l'economia sostenibile, il nostro bisogno di comunicare ed essere connessi,
l'influenza del passato sul presente, la finezza e finitezza dell'esistenza
umana.
Un “Parlamento delle Forme” per rappresentare tutti i futuri del mondo, “All the World’s Futures”, orientandosi nella miriade frastornante di possibilità attraverso gli spunti preferiti di Okwi Enwenzor, il curatore di questa edizione, (Vitalità: sulla Durata Epica, Giardino del Disordine, Capitale: una Lettura dal Vivo) e realizzare la sua visione.
E tanti lavori prolissi e ragionati che svolgono il tema alla ricerca disperata di originalità, senza lasciare che essa affiori spontaneamente.
Un “Parlamento delle Forme” per rappresentare tutti i futuri del mondo, “All the World’s Futures”, orientandosi nella miriade frastornante di possibilità attraverso gli spunti preferiti di Okwi Enwenzor, il curatore di questa edizione, (Vitalità: sulla Durata Epica, Giardino del Disordine, Capitale: una Lettura dal Vivo) e realizzare la sua visione.
E tanti lavori prolissi e ragionati che svolgono il tema alla ricerca disperata di originalità, senza lasciare che essa affiori spontaneamente.
Ma non può affiorare ciò che è imprigionato dalla logica di un piano calcolato, o che forse addirittura non c'è.
Certo, con un intero padiglione a disposizione per esprimersi, un artista spesso non riesce a trattenere la propria creatività erompente e tende perciò ad allargarsi, a riempire lo spazio. Ma è questo il punto: estratta l'essenza del messaggio, colui che per me è artista vero non la dissimula di nuovo nella complessità caotica, né la proclama vistosamente come dimostrazione chiassosa e inequivocabile del proprio genio.
Distilla la bellezza nel tuo modo unico, colpiscimi e commuovimi.
Nel Giardino del Disordine io cercherei un passaggio raccogliendo sussulti
di ammirazione e gioia per farli poi emergere in una miscela nuova, bellezza
che fiorisce sul caos.
“Aggregate”, sculture di Walead Beshty, aiuole dei Giardini; il disordine sembra risplendere a una prima occhiata, ma è solo illusione |
“Aggregate”, Walead Beshty, Padiglione Centrale, disordine e decadimento |
C'è bellezza in una stanza disordinata e traboccante di oggetti, quella
della vita umana che la abita: ma che senso ha ricreare quella stanza tale e quale
qui in un padiglione della Biennale? Casa mia ha la stessa intensità!
Sintetizzami quella bellezza in una breve composizione di forme, colori, suoni, in un simbolo pulsante.
Il discorso è chiaro: le barche percorrono distanze, le chiavi aprono
porte, entrambe uniscono persone e idee. Ma la trovata è fin troppo ovvia, la
realizzazione ben troppo ingombrante.
“The key in the hand”, Chiharu Shiota, Giappone |
Sintetizza
il senso di questo tema eterno con leggerezza, originalità e grazia: ad altri è
già riuscito, a qualcuno con semplicità sopraffina, sublimando il messaggio in
bellezza.
“Creazione di Adamo”, Michelangelo, Cappella Sistina |
Così mi dici tutto e m’incanti.
“Darwin and the Satyr”, Adrian Ghenie, Romania |
“The Storm”, Adrian Ghenie, Romania |
Al di
là del messaggio che portava e che ho ascoltato, ne ho intuito immediatamente
la danza irresistibile e, affascinata, mi sono lasciata avviluppare in un
esuberante pas de deux.
www.labiennale.org
www.labiennale.org
Nessun commento:
Posta un commento