sabato 23 maggio 2015

I gatti di Van


I gatti di Van hanno un occhio ambrato e uno azzurro. Sono gatti e ci capiamo e sono bianchi. Ho un debole per i gatti bianchi.
Non temono l’acqua, sanno nuotare e se capita sguazzano nell’azzurro lago di Van dall’acqua scivolosa.
Quell’acqua che toccandola dà la sensazione di sabbia impalpabile e sembra rivestire la pelle di un finissimo film. E’ molto alcalina.
La chiesa armena suul'isola nel lago di Van
Prima di andare dai gatti mi faccio un giro in battello sul lago fino alla chiesa armena, solitaria, silenziosa, completamente restaurata ma ancora impregnata di medioevo nelle sue figure geometriche dai lineamenti rettilinei e dagli sguardi composti.
Uscendo dalla penombra della chiesa sullo spiazzo d’erba in pieno sole, ritorno all’estate e mi dirigo alla spiaggetta dell’isola, curiosa di immergermi almeno un poco nell’acqua patinata. Acqua calda che mi avvolge in un velo e continuo a sentirmela addosso mentre ripercorrendo la spiaggetta torno verso il battello. Si riparte verso la città.
L'isola della chiesa armena dal battello
Non si sa quanti ce ne siano a Van di gatti bianchi dagli occhi diversi. Sono una razza preziosa e chi li ha immagino che non li lasci vagare come vorrebbero.
Di gatti in giro comunque non ne vedo, né quelli speciali né altri comuni.
Non possiamo sperare di trovare qualcuno che ci apra la porta di casa per mostrarci il suo gatto raro, ma il proprietario di un certo negozio, capita la portata dell’attrazione, ne possiede alcuni da far vedere ai turisti curiosi di gatti e di souvenir.

“Sono là” ci dicono, “in fondo al cortile, appena oltre l’ingresso del negozio”.

 
Non mi aspettavo una gabbia. Un recinto 2 metri per 4 chiuso da una grata metallica, all’interno qualche scatola di legno nel tentativo di movimentare l’ambiente e renderlo interessante per una decina di gatti speciali.

Che non si muovono.
Se ne stanno accoccolati, incapaci di esplorare quello spazio scontato, di rispondere ai miei richiami che sono sempre irresistibili per qualunque gatto. Sono gatti tristi.


Finalmente uno dei piccoli mi sente e mi guarda. I suoi occhi, uno giallo e uno blu, non implorano nemmeno più.

Imprigionati, repressa la loro natura di gatto.

Stanotte voglio tornare ad aprire la porta del serraglio per lasciarli andare; andranno forse al lago a nuotare come si dice amino fare e poi si mischieranno finalmente con il mondo regalandogli i loro colori inusuali.
Il lago visto dalla fortezza di Van
 



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